Il paradosso dei paradossi.

Posto due video che pongono in evidenza due elementi uguali ma differenti in struttura poiché sorti da due forme di produzione di comunicazione diverse tra loro.

Il primo è tratto da un lavoro di Massimiliano Bruno intitolato Viva L’Italia.
Un film all’apparenza leggero che nasconde nella sua ironia punti cruciali della nostra realtà italiana odierna, che ci invita a riflettere e a usare il voto come elemento di riscatto per le nostre identità assieme a un’attenzione maggiore per gli organi di magistratura.

Il secondo è tratto da un’inchiesta che sta portando avanti Sandro Ruotolo, in una puntata andata in onda su La 7 in prima serata il 29 dicembre e intitolata Inferno Atomico.

Qui, sono fatte dichiarazioni importanti rilasciate da Carmine Schiavone, il pentito dei clan dei Casalesi – quello descritto da Roberto Saviano in Gomorra –  sulla Campania, sulla terra dei fuochi e sui meccanismi di comunicazione del sistema.

Da queste sue affermazioni, anche lui si trova nella condizione di invitare tutti i cittadini a cacciare fuori i politicanti dai luoghi di potere attraverso l’arma del voto.

Vi consiglio di concentrarvi sul discorso di Michele Placido,  inizia al minuto 8: 03 più o meno:

La parte finale dell’intervento di Schiavone:

L’integrale di Servizio pubblico più così da farvi un’idea completa:

Siamo arrivati al paradosso dei paradossi, in cui cinema e tv si trovano sullo stesso punto: incoraggiare le persone a usare coscienza critica.

Fin qui potrebbe essere tutto normale, ma il danno più lacerante arriva dalle dichiarazioni di un pentito che ricorda a noi di dover assolvere i nostri doveri di cittadini, recandoci ad esprimere una preferenza che dovrebbe ripulire lo Stato da queste personalità che hanno e stanno distruggendoci il futuro.

Lui ha ragione, ma tutto questo è vergognoso poiché un criminale non può arrivare a suggerisci come agire nel giusto. E di questo io sono profondamente indignata.

4 risposte a “Il paradosso dei paradossi.”

  1. no, guarda, non credo che l’immagine volga al buono – io non l’ho letta così.
    Piuttosto rimango sulla mia condizione ferma di non accettare consigli – seppur veri – da lui.

    Quello che è emerso verso la fine della puntata ha dell’assurdo anche per altri motivi. Vengono svelati i meccanismi di come si sposta l’orientamento (il sistema) – la ragazza dice che vuole portare il papa giù, in campania, Schiavone dice “brava” – fa cenni con la testa – approva.

    c’è anche da dire che le signore hanno perso i loro figli, sono incazzatissime con me resto è giusto sia.
    Sono le stesse a dire che c’è un complotto tra mafia, politici e Stato, ma Schiavone, sebbene sia in torto, non può da solo assumersi le responsabilità di una colpa che ha ben più personaggi attorno.
    Lui ha detto di esser diventato pentito proprio in occasione dello scandalo dell’immondizia.

    Strategia o meno, quando parla di voto, io penso ai grandi comizi di Berlusconi in quelle terre – ripenso alla strategia del papa da portare lì – e immagino che lui abbia dato un grosso suggerimento strategico su come muoversi per sputtanare questa gentaglia volgendo al positivo. Tra l’altro dicendoci apertamente che l’unico atto da compiere è l’andare a votare.

    Il paradosso è nel considerare un personaggio positivo in un messaggio positivo cui noi dovremmo arrivare logicamente senza il suo aiuto, ma non ci riusciamo.

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    1. Che ci fosse (che c’è) una collusione quotidiana col mondo politico (trasversale, da destra a sinistra) è chiaro a tutti, ma resta di fatto che si sta dando spazio ad un personaggio che non meriterebbe neppure di vedere la luce dalla sua cella. Il dramma peggiore è questo e poi certe scelte di televisione,per quanto provengano da una buona televisione di inchiesta, non andrebbero proprio prese. Non c’è credibilità. Poi tutto il resto è esattamente come dici tu, andrebbe processato l’intero sistema politico (di allora e di oggi) per il fatto ed il non-fatto. Ma credo resterà per molto tempo solo una bella speranza.

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      1. già, concordo.
        Non tanto sull’intervista fatta a Schiavone in questa occasione, ma sull’altra, quella rilasciata per le Iene di Italia 1. Lì, davvero era da censura. Ritengo, infatti, che in quel video i messaggi ai suoi scagnozzi erano abbastanza chiari.

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  2. Ho visto quello speciale di Servizio Pubblico e mi sono chiesto proprio la stessa cosa! È mai possibile che ormai un pluriomicida debba venire a farci la morale? Uno che ha ucciso, depauperato il territorio, agevolato la nascita di nuove malattie, distrutte il territorio e tutto quanto vi viene ancora in mente… viene oggi a pontificare su condizioni e mali che lui ha provocato in primis.
    Io trovo assurdo in assoluto che uno come lui che dovrebbe stare in galera per sempre (senza possibilità di uscire, vista la gravità dei reati commessi) sia ora un collaboratore di giustizia che vive quasi come un uomo normale, onesto e padre di famiglia che combatte quotidianamente per non farsi travolgere dai problemi e più assurdo ancora, trovo il comportamento gei media e dei giornalisti che gli offrono tanto spazio “mutandone” l’aspetto in quello di un protagonista che volge al “buono”…
    Putroppo in questo nostro Paese è tutta una barzelletta, dove più niente è credibile e dove purtroppo l’onestà paga solo moralmente. È tutto completamente assurdo.

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