Ho visto solo ora le anime inserite nella bustina rosa che ho avuto tra le mani ieri sera; riflettono Valentina Colella, il suo cammino nel mondo dell’arte, in quello che viene detto nel catalogo della mostra a cura di Piera Di Nicolantonio che si terrà fino a febbraio prossimo alla Galleria Margutta di Pescara.
Chi non conosce l’artista deve sapere che nel 2013 ha dato inizio a un cambio di percorso, una fase radicale per la sua esistenza, dovuta a un incidente che l’ha vista protagonista indiretta e impotente rispetto a quanto la vita le ha sbattuto in faccia a Firenze. Parte da quegli anni qualcosa di turbolento e ossessivo, qualcosa che narra oggi una architettura dove vita, morte e fluire del tempo si intrecciano e dissolvono in un linguaggio che abbraccia tra le parti fondamentali incisione e pittura.
Valentina Colella si distingue nel mondo dell’arte contemporanea per l’adozione del colore fucsia, che in questo specifico caso, non impone a chi guarda i suoi lavori. Ieri sera, in quella micro bustina che mi ha lasciato in dono proprio quando stavo andando via, ho scoperto qualcosa di più, un nuovo valore, diverso da quanto avevo appreso in questi anni nell’osservarla lavorare tra Sulmona e il mondo, nei suoi innumerevoli e rigorosi viaggi.
L’anima è frammentata come dei piccoli semi; qualcosa che per molti è indicata come un’unica identità filosofica, quasi a essere intesa come un oggetto cristallizzato. Il potere che mi ha restituito l’artista è un gesto performativo, un passaggio, un dono, un augurio. La possibilità di essere, ricordarci che ognuno può essere, non una, ma cento cose contemporaneamente, libere e autentiche, come una esplosione potente.
Quel vetro duchampiano del Premio Cairo dove una poiana voleva irrompere con tutta la sua forza, si trasforma in qualcosa che è una moltitudine di possibilità in una piccola Pescara, in uno spazio inimmaginabile.
Forse è questo lo spirito di rinascita che insegna l’attraversamento del dolore?
Algoritmi.
Frammenti di un’antologia del volo
Valentina Colella
a cura di Piera di Nicolantonio
Galleria Margutta
Via Nicola Fabrizi, 108
Pescara
dal 14 dicembre 2019
al 14 febbraio 2020
Le foto del catalogo disponibile in mostra sono a cura del maestro
Gino Di Paolo
Chi sono?
https://amaliatemperini.com/about/
Se vuoi supportare il blog con un caffé:
Iscriviti al blog nella casellina in basso a destra della homepage:
www.amaliatemperini.com | www.atbricolageblog.com
Seguimi su:
Twitter| Instagram
Per richieste:
atbricolageblog@gmail.com
Nel rispetto del provvedimento emanato dal garante per la privacy in data 8 maggio 2014 e viste le importanti novità previste dal Regolamento dell’Unione Europea n. 679/2016, noto anche come “GDPR”, si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all’uso dei cookie. Per un maggiore approfondimento leggere la sezione Regolamento dell’Unione Europea n. 679/2016 (qui) oppure leggere la Privacy Police di Automattic http://automattic.com/privacy/
Rispondi