Pellicola ambientata negli anni 30’, ha una sceneggiatura banalotta dal punto di vista della costruzione dei personaggi, ma forte, ironica e grottesca, nello svolgimento dell’intera narrazione. Un ragazzo povero, sciagurato e donnaiolo, figlio dei contadini Vigetti, è posto, per riscattare la propria posizione, nella condizione di sposare le due zitelle della ricca famiglia Osti.
A infervorare gli animi e sconvolgere lo stato delle cose, arriva Francesca. La ragazza bella, bionda e illibata che riappare da una Roma cattolica, dopo un periodo di studio dalle suore.
Cesare Cremonini è il protagonista assieme a Micaela Ramazzotti.
L’uno è pessimo, l’altra la preferisco al suo apice massimo in “La prima cosa Bella” del (suo) compagno Paolo Virzì.
Il film, che ha partecipato al Film Festival di Roma nel 2011, ed è stato in lizza per la candidatura agli Oscar, non è brutto, ma neppure tanto entusiasmante, se non fosse che Pupi Avati è un regista che reputo particolarmente simpatico.
Consigliato!
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