Django Unchained – Quentin Tarantino

Tornerei volentieri a vedere Django Uncheined di Quentin Tarantino per i seguenti motivi:

Colonna sonora di Ennio Morricone; splatter a manetta; montaggio e minuzia nella cura dei dettagli, poiché, a parer mio, stavolta si è di gran lunga superato. Aggiungo: il ribaltamento dei luoghi canonici del western (estate /caldo) che qui diventano aree ricche di neve e freddo; i ruoli dei personaggi che attraversano la sua filmografia: “Bastardi senza gloria” e i due volumi di “Kill Bill” vengono quasi rimiscelati con più violenza e ironia.
Sergio Leone è il Dio assoluto, grande ispiratore. Certe scelte (stilistiche e di location), sembrano sfottere le fastosità adottate da Sofia Coppola in Maria Antonietta; abbracciare la logica compositiva ironico – sarcastica dei Monty Phyton; fare riferimento ai mega baci di Via col Vento, e cercare di creare una scena d’effetto che rimarrà nella memoria, sfottendo e rimarcando, Apocalypse now di Francis Ford Coppola.

La cosa che mi fa piu’ ridere è il pensiero di immaginare Tarantino che scrive con il suo team, il film. Mi manda in delirio il pensiero di uno spirito creativo, così assemblativo, nello sfottere i luoghi comuni, rimasticarli e restituirli, in una chiave talmente esilarante, da far arrivare agli altri, questo tipo divertimento.

Non capisco i motivi che hanno fatto incazzare Spike Lee.
Vedetelo, andateci assolutamente.

Frase:
Django, D.j.a.n.g.o. La D, è muta
Lo so“.

Trailer:

10 risposte a “Django Unchained – Quentin Tarantino”

  1. Apprezzato anche io. Però non come Bastardi senza gloria, ohimé.
    Mi lascia basita la prima parte di questo post, molto più illuminante di moltissime lunghissime sbrodolate che ho letto sul film. Però chiedo due chiarimenti: puoi essere più specifics quando dici che quentin sfotte Maria Antonietta della (sua ex gfriend) Coppola? E poi: che ha detto Spike Lee?!

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    1. certo. l’abito scelto da Django è da valletto di francia settecentesca (maria antonietta è stata regina di francia uccisa nel 1793). In realtà quello che mi ha riportato è stata la carrellata: il lungo cammino all’ingresso di una sorta di versailles di campagna, quello che compiono quando arrivano nella casa di Leodardo di Caprio, i due protagonisti.

      Sono percezioni, non posso dirti se è vero o meno. Di fatto mi sono partite centomila lucine durante la visione, e penso che se lo vedrò di nuovo, potrei scoprirne altrettante 100mila.

      Oggi esce la scheda degli Spietati, vedremo!

      Spike Lee si è incazzato per l’uso del termine “nigger”.
      Mi sembra una grande cazzata, poichè Tarantino ha riportato il termine poiché usato a quel tempo. Checché se ne dica, dietro questo film c’è una scelta di linguaggio azzeccatissima. Soprattutto nell’impostazione di Shultz (interpretato da Waltz).

      Ps. anche io sono d’accordo sul fatto che Django non regge la tensione narrativa come quella di Bastardi Senza Gloria.

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      1. oh illuminante sta cosa di maria antonietta, in effetti ci sta pure.
        ti ringrazio dei ragguagli 😉 a presto

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  2. Django rulez, almeno fino all’uscita di Machete Kills 😛

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  3. Forse si apprestano a realizzare un film insieme… 😀

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    1. hahahahahhahahahaa dici che è tutta strategia? 😉

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      1. Ameno è quello che mi auguro, sono tra i miei preferiti in assoluto…

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      2. 😉 a me Lee è un po’ antipatico!

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