Può risultare un po’ retorico o banale, ma lo condivido perché trovo che in certi punti dica grandi verità, soprattutto per chi – come me – non ha visto la propria vita totalmente condizionata da questi mezzi almeno fino ai primi anni del 2000 e ha ancora una visione nostalgica delle cose e cerca di rimanere coi piedi ben fermi nella consapevolezza.
Trovato sul blog della professoressa Giovanna Cosenza, Dis. Ambi. Guando.
eh sì…. ormai sono un mese senza facebook e devo ammettere che a volte mi manca. Più di tutto per gli amici dall’estero. Email lo uso di più questi giorni, ma non così frequente come usavo facebook. Concordo però anche con Nina. Da Facebook si può andare anche oltre, incontrare amici che hai conosciuto virtualmente. Vabbè. Forse è anche la gravidanza che mi fa prendere queste decisioni ormonali 😉 Ancora tre settimane.. 🙂 Bacio!
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daiiiiiiiiiiiii 🙂 vivaaaaa! smack
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Senza la rete una delle mie più lunghe e profonde amicizie non sarebbe mai iniziata. Senza la rete non avrei incontrato uno dei ragazzi che ho amato. Certo, tutto questo avvenne negli anni ’90, quando i telefoni in Italia avevano da poco perso il filo e la rete era poco più che testo e immagini scadenti. Bisogna trovare la voglia di fare il passo successivo; voler sentire la voce e il calore delle persone. Parlo io che non amo le folle :p Da poco ho disattivato l’account Facebook, vediamo quanto resisterò senza, e penso che dovrei comprarmi una sveglia per tenere spento il telefono la notte non iniziare la giornata svogliando le news dal suo display. Ecco una buona idea per domani: uscire a compare una sveglia. Grazie dello spunto 🙂
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prego, ma credo che l’unica cosa sana sia controllare lo spazio ossessivo che ci domina nell’essere così social 🙂
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Bricolage. Appunt'attenti di un'acuta osservatrice 
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