Quando non riesco a studiare sclero di brutto, attraverso i miei mille peccati abbraccio il vento e getto in aria le braccia come una disperata pronta a urlare dalla finestra. E’ importante saper viaggiare con la fantasia, ed io racchiudo tutti i miei istinti più selvaggi nell’ossessione di un punto, in una virgola o nella costante necessità di abbattere un sinonimo.
Tra un cinguettio e l’altro farfalleggio alla ricerca di qualcosa di utile, non so se al mondo, ma al mio si.
Magari in silenzio, e ascoltando qualche pezzo dei Beirut.
splendido, davvero bello… esempio di come si possa danzare il linguaggio… dico: esistenzialmente! non come compulsiva ricerca formale o mera esibizione… Quante cose passano, mi arrivano da questo semplice messaggio, affidato al vento, al tempo.. in pura perdita! Grazie!
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