La pragmatica politica di Francesco – riflessioni ad alta voce 2.

Possibile che l’unico pezzo di credibilità politica in Italia oggi è nella costruzione del consenso di papa Francesco verso le sue comunità? Possibile che tutti i politici siano così ciechi da non capire che quella sua è una formula che potrebbe quanto meno far respirare moralmente noi italiani?
Possibile che nessuno capisce che partire dalla speranza vuol dire indirizzare verso una nuova immagine impostata attraverso l’assertività, l’attenzione, la concretezza e l’apertura? Possibile che nessuno sia capace di ammettere che la situazione è nel degrado più totale?

Non è questione di essere fedeli al culto, ma sedersi un attimo a riflettere e fare in maniera seria il punto della nostra situazione con gli occhi della responsabilità.

4 risposte a “La pragmatica politica di Francesco – riflessioni ad alta voce 2.”

  1. Non saprei dirti se siamo noi il riflesso della politica o se sono loro a riflettersi su noi. Ci devo pensare.
    So di certo che ai politici non gliene importa nulla di noi. Noi d’altra parte….boh….mah….pare che accettiamo con rabbia, ma accettiamo questo teatrino, e ne ridiamo pure.

    Per la chiesa quest’ apertura…(apertura?) ne so ancora meno. La Chiesa aveva bisogno, un gran bisogno di una figura come papa Francesco visti i fatti allucinanti che accadevano nel suo interno.

    Quindi non so fino a che punto questa figura rappresenti un’apertura. Sicuramente ha carisma non v’è dubbio…..
    Vedremo.

    La Chiesa ha da sempre interferito sulle questioni politiche. Ad iniziare dall’aborto…

    Certo che ha resistito e resisterà, su questo non ho alcun dubbio. Purtroppo.

    ciao
    .marta

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    1. Per i tempi che corrono è apertura, eccome. E’ normale che un papà telefoni a casa? E’ normale che un papa faccia accenno ai gay come parte di un tutto da amare? per me questi sono messaggi positivi verso una esatta visione in cui c’è
      forte laicismo. Che poi lui non possa spingersi oltre è un conto.

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  2. Il punto, Bricolage, è la ‘missione’. Sui Papi si possono dire tante cose, ma credo che il ruolo abbia sempre avuto una componente ‘sacrale’… Il papato ha sempre avuto una componente ‘sacrale’ per quanto nei secoli si sia a volte molto affievolita; con la fine del potere temporale, questa si è riconsolidata… Ratzinger era ‘antipatico’, Bergoglio è ‘simpatico’, ma entrambi che caratura culturale, morale, quale senso del ruolo, immensamente più ampio rispetto alla ‘persona’. E i politici? I politici attuali ragionano giorno per giorni e sui soldi che si mettono in tasca… Bergoglio ragiona raffrontandosi a una Chiesa millenaria, che c’è stata prima di lui e ci sarà dopo; i politici attuali ciò che è successo anche solo dieci anni fa lo ignorano, e di quello che succederà dopo di loro non gliene frega niente..

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    1. Bravissimo, hai capito perfettamente dove volevo andare a parare quando parli di Chiesa millenaria. Proprio questo il punto: se essa ha resistito bene o male a tutto questo – anche con mezzi e azioni discutibilissimi – perché non attingere al metodo? Ad esempio sui mezzi di comunicazione loro sono sempre stati grandi anticipatori. Non ultimo il caso di saper trasformare l’uscita di Ratzinger come un vero e proprio evento cinematografico.

      Sono d’accordo sul menefreghismo della politica, ma uno, dico uno, ci deve essere che mette i propri principi prima di tutto il resto. Uno saggio, ci deve essere.

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