Ci ho messo un po’ di tempo a visionare per intero questa serie di Netflix.
Le puntate sono molto lunghe e ogni volta l’attenzione è stata massima per via degli argomenti affrontati.
Stateless è basata su una storia vera, quella di Sofie, un ragazza australiana manipolata da una setta che abusa di lei sotto ogni punto di vista. Come ogni personaggio raccontato, ha bisogno di essere se stessa, un’altra, scappare dalla sua terra di origine a causa del rifiuto che pensa di avere dai suoi familiari o da una nazione.
La questione è molto più complessa. Si incastona, puntata per puntata, in una dimensione ambientata in un campo di prigionia che ospita immigrati che fuggono da zone di guerra.
Il meccanismo di protezione è uno stato di polizia che controlla la stampa e la pubblica opinione.
La serie cerca di aprire una riflessione su questa condizione, tra chi il potere lo subisce e chi lo esercita, come pressione e resistenza mentale.
Si ha di fronte un confine, un territorio a margine dove qualcuno fugge da qualcosa per essere felice.
La visione non è facile, arrivare alla fine è molto difficile. Il progetto è talmente tanto intrecciato che avrebbe avuto più valore se fosse stato raccontato in un lungometraggio per il cinema.
C’è qualcuno tra i miei contatti che l’ha vista?
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