Il borgo, il territorio, le persone: Castelbasso.

Non avendo nulla da fare e con la voglia insistente di tornare a visitare una mostra, ieri mattina ho deciso di alzarmi presto e salire a Castelbasso – un piccolo borgo di origine medievale situato in provincia di Teramo, che da anni s’impegna alla ricostruzione della cultura attraverso piccoli passi.

L’aria che si respira è accogliente e frizzante; molte delle persone che incontro prima di arrivare a Palazzo Clemente – sede della Fondazione Menegaz e luogo deputato all’esposizione -, stanno uscendo dalla chiesa di SS. Pietro e Andrea, e s’incamminano nelle piccole vie del paese in un’allegria che si trasmette a vista d’occhio.

Scatti e scritti. Il borgo, il territorio, le persone. Fotografie di Giovanni Lattanzi e degli album di famiglia, è il titolo del progetto curato da Marina De Carolis e Giuseppe Di Melchiorre, che hanno elaborato un percorso allestitivo in grado di stimolare i visitatori, per condurli a un modello di ricostruzione storica intelligente ed efficace.

Quattro sale non organizzate in maniera cronologica, ma in un assetto mentale che caratterizza la nostra memoria, stringono passato, presente e futuro, in una poesia visiva forte e rassicurante.

La percezione che si ha alla fine del percorso è di quanto il contemporaneo storico sia in realtà l’ultimo tassello di una trama ben più intricata; creata affinché chi si trovi di fronte a queste immagini abbia ben chiara la propria identità e applichi su di sé una riflessione.

Quello che voglio dire è che, sebbene si racconti del microcosmo castelbassese, l’organizzazione degli ambienti segue una coerenza stilistica applicabile a tutti noi, anche a chi non appartiene a questi luoghi.

Si susseguono così tra di loro vie antropologiche, etnografiche, antropocentriche, dove l’essere umano, nella sua totalità, è protagonista assoluto.

Spazi, località, siti, paesaggi – come vogliamo definirli – fungono da quinte a scenari che vedono mutati loro i soggetti, ma che fanno affiorare mille ricordi sulla propria esperienza di vita.

Il fermo storico è rappresentato da supporti in legno posti a terra, che emulano la durezza della temporalità, come  fossero massi in roccia, a testimoniare la parola e il racconto di studi affrontanti con seri anni di ricerca, negli archivi.

Si scoprono allora – grazie al racconto di Marina De Carolis che mi ha accompagnata passo per passo – di come, una delle foto che catturano la tua attenzione, sia stata fatta su un soggetto che è morto due giorni dopo lo scatto.

Immaginate nella vostra mente un incrocio su una strada statale; con un semaforo che sta passando dal giallo al rosso verso sinistra;  ma che è verde dal punto di vista frontale; con sotto un anziano che guarda verso di noi; e che con le sue mani corrugate dai lavori manuali reca una cornice che narra tempi andati; su un cammino fatto di flussi di luce in totale movimento.

O ancora, in un’altra stanza, una foto di donna anziana che vive lì, in quel paese; con in mano una sua foto da giovane e che guarda verso di noi tenendo il suo passato tra le mani; con un centro focale che si concentra su una stradina in grado di testimoniare le impronte di una vita di chi ha visto mutare quegli ambienti negli anni, e può raccontarvi, in dettaglio, tutte le metamorfosi accolte, appena si esce dalla struttura della fondazione.

Molti scatti sono ironici, arcigni e strappano sorrisi o risate; tanti altri, testimoniano l’ospitalità di questa gente nell’accettare persone lontane dalla nostra cultura.

La fortuna è quella che ho avuto io, nel sentire alcuni signori (figli, parenti, amici), nel confrontarsi e raccontare le loro esperienze di vita all’uscita della visita, sentendosi un pò più completi e appagati, dopo aver assaporato il gusto fine delle scelte fatte.

Scatti e scritti.
Il borgo, il territorio, le persone.
Fotografie di Giovanni Lattanzi e degli album di famiglia

A cura di Giuseppe di Melchiorre e Marina De Carolis
Palazzo Clemente
Borgo Medievale di Castelbasso

17 Novembre 2012 – 27 Gennaio 2013

Orario di apertura :
Sabato e domenica: 10 – 13/  15.30 – 19.30
26 dicembre e 1 gennaio dalle 15.30 alle 19.30 

Ingresso 3 euro.

Info:

Tel 0861.508000
Sito ufficiale: www.fondazionemengaz.it

5 risposte a “Il borgo, il territorio, le persone: Castelbasso.”

  1. Sai che dalle mie parti quando organizzano iniziative come queste non partecipa quasi nessuno!

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    1. di dove sei?

      C’è molto pregiudizio perché dietro si puo’ immaginare non ci sia lavoro di ricerca. E’ importante andare, soprattutto per sviluppare un senso critico sulla qualità offerta del proprio territorio.

      ti invito a dare un occhio al sito della fondazione che trovi alla fine del testo.
      in realtà la fondazione menegaz si occupa, soprattutto nei suoi mesi estivi, di arte contemporanea. All’interno delle sue mura sono stati ospitati grandissimi nomi, musealizzati e non.(Burri, Schifano, Guttuso, Abramovic, Gilbert and George ecc.ec..)

      😉

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      1. Cavoli ma che belle cose fa questa Fondazione! Io abito a Sud di Milano, a 25 km, molti vanno direttamente a milano, come faccio io . Ma quando torno alla sera rimettermi in pista per tornare a milano …la voglia non c’è!!!

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    2. Immagino. Allora se scendi in vacanza in Abruzzo, d’estate, fai tappa a Castelbasso, ci saranno nuove cose.
      Vengono in tantissimi dalla lombardia, e poi rimangono tutti incantanti.

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