Oppio dei popoli

Lotta di classe di Ascanio Celestini

Oggi voglio parlare di un libro appena finito. Non mi ero mai cimentata in un’opera scritta di Ascanio Celestini, lo conoscevo per i programmi di Serena Dandini, per i lavori teatrali e per il cinema, e devo confessarvi che è stata una vera scoperta.

“Lotta di classe” ha un titolo particolare, che fa subito pensare alla rivoluzione. L’illusione di una qualcosa che possa partire dal basso e che vada a modificare le esistenze di tutti, in un’unione centripeta e politica di matrice marxista. E’ un volume strutturato in quattro capitoli brevi, ognuno pensato per quattro protagonisti specifici (Salvatore, Marinella, Nicola, Patrizia).
Personalmente ho immaginato l’intreccio come fossimo stati coinvolti all’interno di una seduta di terapia psicologica, dove mi trovavo a spiare e completare con la mia fantasia, ogni soggetto che racconta il proprio punto di vista sull’idea che si è fatto dell’altro. Celestini usa le pagine per descrivere uno spazio abitato, la frequentazione degli stessi ambienti, s’intromette nei loro vissuti, fa parlare le figure di spicco attraverso i loro flussi di coscienza, abbinando anche dialoghi in terza persona. Insomma, costruisce dei castelli in aria, vagando di situazioni, e in altrettante fin troppo reali per la nostra contemporaneità.

Frase: “Abbiamo continuato a morirci addosso per una decina di giorni”

Giudico questo libro positivo, non sedizioso o fazioso.
Consigliato a chi ama la scrittura diretta e che strappa risate amare e a mezza bocca.


Non mi era mai successo di leggere un libro e ritrovarmi a vivere in un giro di pagina un’immagine completamente filmica.

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