Non so perché stanotte abbia deciso di vederlo. E’ fuori da ogni mio canone di gusto, ma non c’è una spiegazione razionale a tutto. Capita e basta.
Colpa delle stelle diretto da Josh Boone è un film di poche pretese, sentimentale, che innesca dei meccanismi di riflessione sulla malattia del cancro e il legame l’accettazione di esso. Ironico e feroce, in alcuni punti, cerca di mostrare come la lotta alla sopravvivenza passa attraverso la consolazione dei grandi classici della letteratura. La protagonista è una moderna Anna Frank costretta a subire le angherie della vita nascondendosi, non per sua volontà, ma per sua sfortuna, dalle cose più belle della vita.
Il titolo mi pare abbastanza chiaro.
Non mi aspettavo tra i protagonisti Willem Dafoe.
Un lavoro adatto a chi vuol piangere con semplicità, a una fascia giovane (target adolescenziale), una storia d’amore limpida, una produzione che potrebbe far bene a chi quel travaglio sul cancro lo stia sopportando poiché la sceneggiatura ragiona in modo pulito sul ruolo che ha la consapevolezza nell’accettazione della propria morte.
Pare il libro piaccia molto: ho letto diverse recensioni.
John Green, Colpa delle stelle, Rizzoli, 2012
Buona visione.
Trailer:
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