Uno degli ultimi libri che ho letto prima del blocco mentale è stato quello di Valeria Parrella intitolato Almarina (Einaudi, 2019).
La storia è di una donna che ha perso il marito, si trova a vivere una condizione esistenziale travagliata, lavora come insegnante nel carcere minorile di Nisida, a Napoli, dove conosce Almarina, la seconda protagonista di tutta la lettura.
L’autrice attraversa tanti temi. L’idea di violenza, la diversità tra i concetti di diritto e giudizio in chiave individuale e collettiva. Apre una riflessione sul concetto utopico di Giustizia posto in relazione al valore del Giusto. Accende l’attenzione sulla difficoltà di essere madri, sulle lungaggini delle adozioni, le separazioni e relazioni tra figli e fratelli.
La vicenda non mi ha fatto impazzire. Ho trovato multo utili gli spunti filosofici che ruotano attorno alle vicende sociali curate dalla scrittrice.
Attualmente è candidato al Premio Strega 2020.

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