Stanotte ho terminato L’Utopia Sostenibile di Enrico Giovannini (Laterza, 2018). Un’analisi lucida di quello che sarà l’avvenire.
Alcuni mesi fa avevo deciso che sarei andata a Firenze per approfondire la mostra Aria di Tomás Saraceno che si tiene a Palazzo Strozzi fino a novembre, impossibilitata dal virus, sono ancora ferma in Abruzzo.
Perché parlo di una mostra di arte contemporanea e collego un saggio di statistica economica? Alla base dell’artista argentino e lo studio di Giovannini c’è l’antropocene. La era geologica nella quale viviamo.
Si parte dalla nostra idea di sviluppo. Un sistema economico vecchio, impostato su una chiave di progresso non più conforme ai nostri bisogni di adattamento. Si tiene conto dei paesi in via di sviluppo, della necessità di una azione da basso che coinvolga tutti nella richiesta di cambiamento.
Il libro è stato scritto nel 2018, siamo nel 2020. Molte azioni radicali sono in attivo – si pensi a Greta Thumberg, ai sommovimenti della cronaca americana sul caso George Floyd, ai numerosi pride e alle battaglie dedicate all’universo femminile per le pari opportunità, ai paesi africani.
In molti pensano che la sostenibilità sia un concetto collegato all’ambiente. Giovannini evidenzia l’errore di linguaggio. La sostenibilità è un concetto che va esteso in ogni ambito del nostro contemporaneo e va inserito, come termine e significato, in più contesti sociali. Lo scopo è una presa di coscienza maggiore rispetto ai rischi che possiamo correre nel futuro se non agiamo adesso con una rinnovata di mentalità, una maggiore innovazione, che deve partire dalla richiesta della società, di riflesso alla politica e alle imprese.
Il rischio di incorrere in problematiche maggiori rispetto a quello ci circonda sarà amplificato nei tempi a venire se non incrementiamo il cambio di rotta.
Quando leggevo avevo la percezione di qualcosa di utopico. La difficoltà di trasformazione in atto pratico. I dati rafforzano questa idea, dislivelli in Europa, in particolar modo in Italia, un 2030 lontanissimo. L’unica consapevolezza è che le generazioni più giovani hanno piena coscienza di questi argomenti: una speranza.
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