Non narrativo, la mostra di Simone Camerlengo all’Ottica Servadio – Pescara #arte

Simone Camerlengo. Non narrativo, Ottica Servadio, Pescara - ph. Amalia Temperini

La mostra di Simone Camerlengo è un’occasione fuori dai canoni realizzata all’interno dell’Ottica Servadio nel cuore della città Pescara.

Il testo critico a cura di Elisa Mossa delinea in modo chiaro gli elementi che fondano il lavoro e la ricerca dell’artista in caos, artificiosità e apertura. Dopo la personale esperienza di visita, una riflessione che può aiutare a integrare l’estensione della visione può arrivare dai ragionamenti scaturiti dalla lettura di un famoso libro di Bruno Munari: Artisti e Designer (Laterza, in edizione 2022).

Il principio guida di Munari è dato dalla differenza che esiste tra il ruolo dell’artista e quello del designer nel concetto di unicità e riproducibilità.

Simone Camerlengo in Non Narrativo (titolo della mostra) parte proprio da questa dimensione: del suo essere non statico. La sua idea si fonda dalla rielaborazione di alcuni disegni lasciati dai bambini all’interno del negozio per esercizio pratico. L’artista costruisce le sue pitture attorno una dinamica che rende la fruizione dell’intero ambiente in costante scoperta su un luogo in cui la cura della vista è un bisogno primario, ma che può trasformarsi nello stesso istante in una spesa accessoria.

Si è in un negozio di occhiali, ci si muove tra montature di ogni tipo, stili e costi diversi; le opere di Camerlengo sono poste in alto, in basso, ai lati, a terra, confuse nel mercato del design che cambia sulla base di esigenze che appartengono ai vari brand in commercio. Una provocazione leggera su chi vuole guardare cosa e su cosa può essere acquistato portando chi si trova nel negozio a distrarsi costantemente tra due punti di osservazione che sono quello dell’arte e quello design: due sistemi necessari per la spinta propulsiva sulla differenziazione e diffusione dei gusti tra le persone.

In questo percorso si è chiamati e interrogati; si può decidere di riconoscere, soffermarsi e rispondere a qualcosa che attrae. La sfida è di classificare le priorità, trovare cioè l’artista: colui che ha tentato di replicare il linguaggio dei bambini e sbeffeggiarci all’interno di una situazione dove il marketing cerca di piegare l’ipotetico consumatore attraverso lo stile.

In questo disturbo di percezione, dove i segni si confondo gli uni con gli altri, bisogna scindere i linguaggi ed è giusto soffermarsi a capire chi ha realizzato cosa in una cosa che è un tratto, un segno pittorico, una strategia su cui va posizionata la messa a fuoco.

Verrebbe da pensare che Simone Camerlengo ha deciso di stabilire una connessione – una sorta dialogo all’interno in una logica infantile – per mettersi alla ricerca esclusiva di chi solleva la cruda verità, l’autenticità, senza nessuna (apparente) regola precisa, se non quella perseguita dai bambini nell’esprimere le loro idee sincere e provocatorie.

La curiosità di questa mostra è stare nell’allestimento. Se si volesse effettuare uno scatto a molti dei lavori esposti, il problema che si presenta è di dover combattere con il riflesso delle luci del negozio. Il luogo è caratterizzato da faretti che creano giochi sulle varie teche e questo impedisce la possibilità di catturare la presenza dei lavori attraverso uno scatto fotografico.

Insomma, in questa personale di Simone Camerlengo si è costretti a vivere una esperienza unica, come unico è l’effetto di chi cerca di vedere attraverso una lente per la prima volta la scoperta di un rapporto nuovo con le cose che ci circondano e che ci fanno sentire inclusi nel mondo.

L’artista sembra lasciare il visitatore/acquirente libero di contaminarsi, ricercare la forma in cui stare, e non è detto che questa forma sia una necessità visibile, ma per questo non arriva l’Ottica Servadio che, con un’operazione geniale di marketing, risponde al codice dell’arte con l’attrattiva del design?

Simone Camerlengo. Non narrativo
Testo critico a cura di Elisa Mossa
Ottica Servadio, Pescara
Fino al 4 maggio

Chi sono?
https://amaliatemperini.com/about/

Iscriviti al blog nella casellina in basso a destra della homepage
www.amaliatemperini www.atbricolageblog.com

Pubblicità

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s…

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: