Posso dirlo? Non riesco mai a memorizzare il suo nome, ma guardo spesso il suo programma di Rai 3. È più forte di me.
Già, Giorgio Zanchini è il conduttore di Quante Storie, esordisce come autore di romanzi con libro intitolato Sotto il radioso dominio di Dio edito da Marsilio nel 2020.
Si tratta di un progetto complesso che unisce più aspetti che arrivano dalla ricerca storica, la ricostruzione di eventi familiari, la messa in discussione di fatti accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale per arrivare alle vicende dei nostri giorni.
Giulia e Matteo sono i nipoti del prozio Tacchi Venturi, una figura ambigua proveniente dal quel passato ecclesiale e fascista tipico della storia d’Italia alla direzione di Benito Mussolini. A dibattere davanti a molta della documentazione, un sacerdote che ascolta questi due ragazzi. È chiamato a mediare davanti a un problema di natura privata: che ruolo ha avuto nella loro famiglia quel cardinale nella applicazione delle leggi razziali del 1938?
Il libro ha un ritmo cadenzato dove ogni elemento è strutturato in modo maniacale, il pensiero del lettore si sposta quando il narratore offre dei punti di vista che arrivano come piani cinematografici, come se tutto quello descritto avesse una dimensione visiva e una letteraria, percepito come se le due componenti fossero sciolte e non radicate in un’unica forma di scrittura.
Ordine e disordine, vissuto e ricostruito. Giulia e Matteo si trovano a fare i conti con una vita che non è un racconto composto da un puzzle da ri-assemblare, ma affrontare più perdite e più silenzi contemporaneamente. Chi legge si dibatte in descrizioni maniacali su dettagli impensabili che si fissano nella mente in periodi cruciali validi per ogni esistenza.
La dimensione che esce fuori dalla trama è una forma comune di vicende che si biforcano e dove la parte femminile è dichiarata più forte rispetto quella maschile. Accade quando erano a quei tavoli, Giulia e Matteo, si confrontavano nelle ricostruzioni, ma lui è sempre stato più polemico e sospettoso, il più insicuro davanti alle cose, davanti a un padre che ha scelto di allontanare.
Una mancanza che ha portato a disorientamenti continui, come se quel faro di sapienza, doveri e moralità, fosse solo un modo per non guardare in faccia la realtà. La perdita di una madre cosa rappresenta?
Sotto il radioso dominio di Dio è un libro molto complesso. Lo consiglierei?
Si, per lo stile, anche se poi mi ha lasciato dubitante sul finale.
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