Prima di scrivere questo post ho interrogato i miei amici di Facebook e Instagram. Ho chiesto cosa pensassero di Chiara Ferragni e di questa situazione che ha deciso di creare per supportare luoghi, turismo e cultura italiani.
Come già detto, io la osservo, la vedo, mi piace, non approvo il suo stile di vita. È uno dei casi di marketing più utili e avanzati per muoversi, capire come andranno le tendenze future, social e reali, assieme all’andamento dei consumi su certi argomenti.
Negli ultimi mesi lei e Fedez hanno cambiato obiettivi, si sono adattati al mutamento sociale. Hanno cucito campagne mirate per gli ospedali, hanno sostenuto la città di Milano con un servizio di biking per consegne a domicilio sulla donazione di cibo ai meno abbienti, partecipano ai movimenti di tutto il mondo nelle manifestazioni contro l’odio razziale, hanno iniziato questo tour su luoghi di extralusso con macchine di esperienza extralusso per parlare di arte e cibo.
La cosa che mi ha stupito di più è come il suo potere sia crollato davanti ai capolavori dell’arte. L’ho notato in due scatti. Questo che ho ripostato, realizzato alla Cappella Sistina sotto il Giudizio Universale di Michelangelo a Città del Vaticano e in quello della galleria ai Musei Vaticani.
Strategia o no, la Ferragni si pone in secondo piano rispetto alle opere dei grandi artisti e architetti. La sua immagine non regge davanti a secoli di storia. Questo perché? Per un problema di ripetizione. La Ferragni è meno potente rispetto alla pittura. Lei è ora e basta, una fotografia.
La cappella Sistina è uno dei luoghi più complessi al mondo, le sue narrazioni ci hanno avvolto e plasmato, sono presenti in buona parte dei nostri immaginari. Che scandalo ci sarebbe se si è consci che la modalità di azione è quella di fare vedere?
La Ferragni non si è fatta maestra, ha usufruito di un servizio di professionisti. Ha stimolato e incentivato un settore pigro e impossibilitato a muoversi per dire che le cose si possono fare.
Ha offerto una modalità di ripensamento su una pratica che esiste già: la guida nei tour.
Al posto di perdere tempo, ripensiamoci.
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