Arte, mostre, maggio, giugno e covid-19 [#cultura] [#turismo]

Ieri sera ho postato alcune domande alla mia micro community di Instagram attraverso un sondaggio. L’ho fatto sulle stories.
Ringrazio chi ha deciso di partecipare.

Tutto è partito da questo articolo pubblicato su La Lettura del Corriere della Sera a firma di Vincenzo Trione.

Si parla di cosa cambierà, come, che nuove relazioni ipotetiche si potranno avere con le arti visive nella nuova fase che parte da domani e vedrà rianimare molti luoghi di cultura più famosi e frequentati in Italia.

Come ogni volta, le domande che pongo a una persona le sviscero su di me, per una forma di rispetto dell’altro, capire se assumiamo un verso comune o in cosa ci differenziamo.

In questa occasione mi sono fatta una idea che si è rivelata quella del mio pensiero e le risposte lo decretano:

A) dal 3 giugno viaggeremo
B) non lo faremo con i mezzi pubblici
C) non lo faremo per una mostra.

La risposta C è quella che mi interessava di più. L’arte, una mostra, non è una priorità.
Il punto è che chi ha votato di tornare a visitare sono utenti che io conosco e che già scelgono di recarsi in un museo, una galleria o più spazi di produzione e condivisione artistica, da sempre. Devo dire che alcuni mi hanno stupito, ma i fattori che possono incidere sulla scelta sono milioni.

Penso a quella più semplice: se vivo in un’altra regione e posso muovermi, vado a trovare i miei familiari prima ancora di un luogo o di un evento che può assumere anche una lunga durata nel tempo.

Questo fattore alla macchina culturale quanto costa? Qual è la perdita reale?

Quando posso, viaggio e vedo. Adesso avrei seria difficoltà. Quando sono stata a Firenze lo scorso fine gennaio, si parlava già di corona virus. Con me, sul freccia rossa da Bologna, viaggiava una ragazza cinese terrorizzata dal pregiudizio che le si era cucito addosso dalle prime notizie di Wuhan. Adesso che quella cosa è una pandemia dichiarata, il quadro di consapevolezza è mutato radicalmente. Diventa un problema di mezzi, un problema economico, un problema di percezione sulla sicurezza degli spazi.

In una regione come la mia, l’Abruzzo, che impatto può avere ridurre la presenza di un pubblico di viaggiatori (turisti) in estate?

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2 risposte a “Arte, mostre, maggio, giugno e covid-19 [#cultura] [#turismo]”

  1. Credo che alla base di tutto ci sia una grande paura. Io abito in Lombardia e anche se qui vogliono aprire tutto, saranno poche le mete raggiunte

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    1. Grazie della tua risposta. Si, le notizie che arrivano sulla tua regione nsono gni giorno inquietanti. Sia dal punto di vista del rispetto delle regole, sia dai comportamenti delle istituzioni lombarde.

      Piace a 1 persona

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