Sono stata a visitare in anteprima la restituzione al pubblico di Palazzo Ardinghelli, un luogo storico della città di L’Aquila. Si appresta a essere la nuova sede distaccata di uno dei musei di arte contemporanea italiani più importanti nel panorama nazionale presente su suolo romano.
È un passo importante, non una novità. Basti pensare a come esperienze di questo tipo siano all’attivo oltralpe. Fare riferimento al Centre Pompidou di Parigi e la sua seconda sede a Metz, nel nord della Francia.
Il dato utile da prendere in considerazione nella nuova esperienza aquilana è la percentuale di possibilità che si possono creare attorno a dei progressi turistici. Il ponte tra Roma e L’Aquila, collegamento fondamentale per permettere il rafforzamento di un circuito dentro una ripartenza che è già avviata, in termini economici, da quando la città ha ritrovato il suo slancio per una ricrescita post-sisma.
Il Maxxi L’Aquila si presenta come un polo creativo, progetto culturale a tutto tondo, come quello romano, ma con una enorme differenza: la struttura architettonica.
Palazzo Ardinghelli è un edificio dove si intrecciano elementi medievali, cinquecenteschi, fino al suo fluire settecentesco. Dimora che durante il terremoto 2009 è stata disintegrata e poi ristrutturata per volontà di molte sinergie, comprese le collaborazioni aperte dagli aiuti di altri paesi esteri.
Se il Maxxi Roma è stato creato da una architetta contemporanea per il contemporaneo (Zaha Hadid). La sfida adesso è di permettere al contemporaneo di entrare in una realtà che ne attraversa parecchie di epoche, in termini di frammentazioni storiche, cuore di un centro nevralgico e amministrativo di una regione da sempre considerata di confine e a margine.
La curiosità a questo punto rimane su quello che sarà il primo grande evento di apertura previsto per la fine di ottobre, alla gestione dei servizi, sul personale che accoglierà i visitatori all’interno delle sale. ma anche la tessitura di potenziali reti – pubbliche e private -, dislocate su tutte le province abruzzesi che si occupano, con impegno, da anni, di questi argomenti.
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